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STAGFLAZIONE INTERNAZIONALE, RISVOLTI SUL MONDO DEI TRASPORTI.

Sono trascorsi ormai quasi due anni di crescita smisurata del livello dei noli marittimi e aerei dovuta a una iniziale ripresa economica post pandemica senza controllo ed eccoci ora a parlare di crisi e ad analizzare possibili scenari futuri.

Gli armatori, dopo aver contribuito in modo notevole all’aumento dei prezzi dei beni al consumo realizzando profitti spropositati, si vedono oggi a fronteggiare una riduzione della domanda di trasporto a cui rispondono con una riduzione dei noli per accaparrarsi il traffico e con una serie di blank sailing in modo da sostenere, per quanto possibile, gli stessi e non andare in rottura di break even.

La situazione economica mondiale, ormai compromessa da un elevata inflazione e contenimento dei consumi (stagflazione), ci lascia presagire che si ritornerà a livelli di costo dei trasporti prepandemici, tutti gli indicatori e gli studi vanno in questa direzione, con una concorrenza sempre più agguerritanell’offrire servizi e il rischio di default degli attori della catena logistica che si sono nel frattempo strutturati  per una domanda che risulta essere stata effimera.

Soluzioni? Domanda a cui noi, operatori del sistema, non riusciamo a dare una risposta netta e precisa; di certo a livello macroeconomico bisognerà, come si sta facendo, perseguire politiche monetarie restrittive per il controllo dell’inflazione e, dall’altro, attuare politiche economiche che tendano a incrementare il potere di acquisto dei consumatori oltre ad agire sul lavoro tendenzialmente; insomma un giusto mix che permetta una graduale ripresa della domanda di beni e quindi di trasporto. Ma questo è compito della politica, noi possiamo solo proporre e adeguarci.

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